TORINO
Santuario di S. Rita
CARATTERISTICHE TECNICHE
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DISPOSIZIONE FONICA
1°MANUALE
Grand' Organo Principale 16'
Principale 8' Ottava 4' Duodecima 2' 2/3' Quinta 2' 2/3' Ripieno IV Flauto 8' Flauto a camino 4' Flauto a cuspide Cornetto III Tromba 8' Tromba 4' |
2° MANUALE
Positivo Principale 8’
Prestante 4' Quinta decima 2' Scharf IV Sesquialtera II Bordone 8' Flauto a camino 4' Larigot 1' 1/3' Cromorno 8’ Tremolo |
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Informazioni
Nel 1916, un giovane prete, don Giovanni Baloire, cappellano militare nel corpo di Sanità, si trovò acquartierato nella scuola elementare Mazzini di Corso Orbassano a Torino, per prestare servizio presso il nuovo ospedale militare, ed ebbe quindi modo di osservare il nuovo borgo in espansione. Partito e ritornato dalla guerra nel Carso, fu nominato vice-parroco nel 1919 presso la parrocchia di San Secondo a Torino, dove era già presente il culto a Rita Lotti da Cascia, santificata da Leone XVII meno di un ventennio prima. Baloire insistette per titolare un santuario presso l'area della Barriera di Orbassano; le chiese della Crocetta e di Lingotto non erano più sufficienti per il borgo in espansione.. Con l'appoggio di monsignor Pinardi, parroco di S. Secondo, il sostegno e il sostanzioso aiuto dei devoti della allora Compagnia di Santa Rita, il progetto venne approvato dal vescovo nel 1925. Il Comune concedette un'area prima di 5000, poi di 10000 m2 prospiciente la piazza che, con delibera dell'11 aprile 1928, ufficialmente intitolata a santa Rita da Cascia. I lavori cominciarono nel 1927 e la sola parte muraria terminò nel 1933, con la costruzione del campanile acuto, alto 40 metri. L'autore del progetto fu l'architetto salesiano don Giulio Valotti, già celebri progetti della chiesa di Gesù Adolescente, l'ampliamento della basilica di Maria Ausiliatrice e dell'Oratorio Valdocco in Torino, il Santuario del Selvaggio a Giaveno e numerosi altri istituti salesiani in Italia. Fu concepito in stile neoromanico medioevale, a tre navate e con l'annessione all'interno di una Cappella laterale, detta La Primitiva o Cappella dellf Grazie, presente sul lato Via Vernazza. In fondo alla navata sinistra invece, l'organo a canne, più una piccola cappella, con un mezzobusto di don Baloire. Le splendide vetrate colorate furono disegnate direttamente dal Valotti nel 1931, e riproducono nove momenti spirituali della vita della santa; i lavori delle vetrate furono commissionati alla ditta tedesca Zettler-Glasmarei, ma eseguiti soltanto nel 1953-1955, quando furono ceduti ai lavori del Centro Arte di Loppiano (FI), Sul lato est del Santuario fu annesso nel 1950 anche un oratorio, delle sale culturali ed un teatro sotterraneo (1947-1950); successivamente, furono arredati anche gli interni della chiesa. I mosaici frontali e sulle colonne, rappresentanti 28 virtù, furono eseguiti su disegni di Carlo Morgari (1947). Le pitture dell'abside, della navata centrale e dell'interno cupola furono di Piero Dalle Ceste (1948), mentre quelle della santa sulla pala d'altare e della Cappella furono eseguiti da Paolo Giovanni Crida. Il Santuario contiene inoltre un statua della santa (opera di Luigi Aghemo), ottenuta da 200 kg di argento 900/1000, donati dai devoti nel 1931-1933, e portata in processione la sera di ogni 22 maggio. L'intera chiesa fu consacrata soltanto l'11 maggio 1957.
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